L'Akragas vince e il presidente inneggia al boss. Il questore sequestra il campo
Storie di calcio e di mafia. Il presidente della squadra dell'Akragas aveva inneggiato al boss dopo la vittoria. E ora il questore gli ha tolto il campo. Non potrà giocare più le partite del torneo di Eccellenza in casa. Il questore di Agrigento, Girolamo Di Fazio, ha ritirato per problemi di ordine pubblico la «licenza» di polizia che era stata concessa al presidente della società di calcio, Gioacchino Sferrazza, per potere svolgere «manifestazioni di pubblico spettacolo» come sono le gare sportive. «Le licenze di polizia - ha spiegato il questore Di Fazio - sono rilasciate "ad personam" e la storia personale del presidente dell'Akragas è cambiata dopo le sue dichiarazioni e quindi l'ho revocata».
L a vicenda inizia domenica quando Gioacchino Sferrazza si presenta ai giornalisti, dopo il successo per 5 a 0 contro lo Sporting Arenella (partita del campionato di Eccellenza) e, dallo stadio «Esseneto» di Agrigento, lancia il suo messaggio trasmesso in diretta da un'emittente radiofonica e dedica la vittoria della sua squadra al presunto capo mafia di Palma di Montechiaro Nicola Ribisi, arrestato il 17 settembre scorso dalla polizia. I cronisti, per la vwerità, glielo hanno detto che la dedica era "fuori luogo", ma per protesta, Sferrazza ha imposto ai giocatori e all'allenatore il silenzio stampa.
Quando ha capito di aver sbagliato era troppo tardi: «Ho dedicato la vittoria all' amico Nicola, non al boss mafioso». «Io - ha puntualizzato il presidente - non entro nel merito se sia colpevole o innocente: fino a quando non ci si sarà una condanna Nicola per me resta un amico che fino a dieci giorni fa era con noi sempre allo stadio».
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