sabato 26 settembre 2009

"Cabriolet" e "Sistema", indagini sulla criminalità Barcellonese.

Operazione “Cabriolet”.


Nicola D'Onofrio, 38 anni, originario di Napoli e residente a Barcellona Pozzo di Gotto si è spontaneamene consegnato in caserma ieri pomeriggio. D'Onofrio era destinatario di un provvedimento di misure cauterali in carcere, emesso dal Tribunale di Messina anche nei confronti di Michele Caliri, 34enne, messinese ma anch'egli residente a Barcellona Pozzo di Gotto. Quest'ultimo è stato rintracciato a Saronno etratto in arresto dalla Guardia di Finanza questa mattina.




L’inchiesta “Sistema”


Le indagini iniziarono quando Maurizio Marchetta, imprenditore ed ex vice presidente del consiglio comunale, svelò il sistema di assegnazione degli appalti così come funzionava a Barcellona, compresi i nomi di coloro ai quali si pagava la protezione, il pizzo.

Ebbene le indagini preliminari si sono concluse, e di questo sono stati avvisati ad Agrigento Licata Vincenzo e Mortellaro Domenico, a Catania il pregiudicato Castro Alfio Giuseppe in quanto legati alla mafia barcellonese.

Le indagini avevano portato agli arresti di tre personaggi "famosi" a Barcellona per la loro carriera mafiosa, responsabili della riscossione di un pizzo del 3-4% sugli appalti pubblici assegnati tra il 1998 e il 2008:

D'Amico Carmelo, supplente di Gullotti Giuseppe e Di Salvo Sam

Bisognano Carmelo, capo dei mazzaroti

Mazzagatti Pietro, attivo a Santa Lucia del Mela con il proprio gruppo detto degli "scozzesi".


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